Poesie per guardare dentro noi stessi
Scuola secondaria di Alzano
A CACCIA DI SE STESSI
Nel primo modulo di italiano presentato in terza – insieme alle colleghe con cui condivido la progettazione – ho deciso di affrontare grandi temi quali il futuro, la crescita, la scelta. Per far questo abbiamo messo i ragazzi davanti a luoghi neutri in cui potessero riflettere su di sé, proiettando su personaggi e storie i propri desideri, le proprie passioni e paure. Riteniamo infatti che l’orientamento in terza non possa risolversi solo nella scelta della scuola superiore, ma debba porre i ragazzi nella condizione di riuscire a capire le esperienze che stanno alle loro spalle, di leggere i propri cambiamenti e di iniziare a capire chi sono e dove vogliono andare. Abbiamo dunque mosso dalle paure, utilizzando un Albo illustrato molto suggestivo e denso. L’albero rosso è un albo illustrato di Shaun Tan (edito dalla Tunué edizioni) in cui si racconta una storia triste: una ragazzina si sveglia in una mattina come tante e tutto nella sua vita, piano piano, inizia ad andare di male in peggio. Il mondo non la capisce e a lei non resta che fermarsi per vedere tutti i problemi crollarle addosso. Il libro celebra la difficoltà del crescere e del trovarsi, improvvisamente, in un corpo sconosciuto con un mondo intorno che sembra straniero. Eppure in ogni giorno una fogliolina rossa la accompagna fino a quando… Il confronto con il linguaggio simbolico e anche con la versione musicata ha aperto diverse piste di riflessione nelle menti dei ragazzi. Ci siamo poi fatti accompagnare da due racconti di Dino Buzzati, Il Colombre e I giorni perduti. I racconti di Buzzati – come ci suggerisce la prof. Linda Cavadini – “hanno caratteristiche in grado di affascinare i ragazzi: il mistero, la magia, il fantastico e soprattutto lo stile, paratattico, ma mai sciatto e banale, con cui l’autore riesce a utilizzare le parole del linguaggio parlato, né ricercate, né artificiose, parole che ciascuno di noi usa nella vita di tutti i giorni, ma capaci di creare mondi nuovi e atmosfere oniriche e suggestive. Molti dei suoi racconti sembrano uscire dalle pagine di cronaca, imponendo al lettore il patto narrativo di verosimiglianza proprio di un giornale quotidiano, eppure dopo poche righe si viene immessi nel mondo del sogno, nell’assurdo nel surreale. Questa scrittura affascina i ragazzi perché la capiscono senza difficoltà”.
Abbiamo letto e ricostruito il racconto e ci siamo soffermati sui personaggi, in particolare sulla figura del padre ora giustificato (agisce per il bene di Stefano) ora pesantemente criticato (non gli permette di vivere, gli tarpa le ali). Abbiamo cercato di capire cosa potesse essere il colombre, fuor di metafora, e abbiamo visto che in molti fanno fatica a decodificare e interpretare i simboli. Anche l’altro racconto, I giorni perduti, ha visto i ragazzi lavorare con impegno su cosa rende “perduti” dei giorni, su quali occasioni non si vorrebbero perdere nella vita, su cosa rende la propria vita bella e unica.
Dopo questi tre step – ed è proprio per questo che vi stiamo illustrando il percorso complessivo svolto – abbiamo esplorato alcune poesie del Novecento in funzione orientativa, ovvero per riflettere su di sé attraverso le parole e i pensieri di poeti e poetesse. La poesia è uno straordinario strumento per parlare di sé, per indagare i propri pensieri più profondi. Sono tanti gli esempi di poesia autobiografica tra cui si può cercare per aiutare i ragazzi in un percorso di questo tipo: noi abbiamo scelto diversi testi contemporanei e due testi classici (di cui vi daremo conto prossimamente). Un obiettivo era anche quello di mostrare agli studenti come anche attraverso la poesia da sempre l’uomo racconti la sua storia, i piccoli e grandi fatti personali. Abbiamo dialogato con le poesie di:
- Edgar Lee Masters, George Gray
- Aldo Palazzeschi, Il saltimbanco
- Chiara Carminati, Niente in mente
- J.Brel, Conosco delle barche,
- Vincenzo Cardarelli, I gabbiani
- Emily Dikinson, Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi
Abbiamo provato ad entrare in ogni poesia usando un organizzatore grafico: 8 GRADINI PER LA LETTURA DI UNA POESIA. E abbiamo cercato di capire il testo della poesia (analisi denotativa), la voce di chi parla e l’emozione che ci trasmette, anche a partire dal ritmo e dal suono della poesia. Abbiamo poi indagato le immagini, i simboli, le figure retoriche più accessibili. Ci siamo chiesti i motivi ipotetici per cui l’autore ha scritto quella poesia e che cosa quella poesia diceva a ciascuno. Abbiamo cercato di far emergere i temi di fondo della poesia.
E, infine, i ragazzi – dopo aver visto il modello proposto dall’insegnante – hanno provato a scrivere di sé sulla falsariga di alcune delle poesie su cui si è lavorato. Quello che vi proponiamo è il risultato di queste imprese poetiche dei ragazzi.
Leggetele con calma, ciascuna ha qualcosa da dire di vero e autentico.
Prof.ssa Stefania Ravasio