Un saluto e un augurio per gli studenti che affrontano l’esame
Il Dirigente Scolastico scrive alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi di terza media.
A tutti gli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado
Carissimi ragazze e ragazzi
Quando penso a voi, che state per affrontare il vostro primo esame scolastico, non posso che ripensare a quando (tanti anni fa purtroppo!) anch’io mi trovavo nella stessa situazione. Ciò che più ricordo è sicuramente, accanto alla giusta preoccupazione di far bene nelle prove, la speranza di affrontare le sfide che avevo di fronte, il desiderio di conquistare la mia autonomia e di scegliere la mia strada. Per la prima volta mi rendevo conto che era il momento della responsabilità delle scelte fino ad allora quasi sempre dipendenti da elementi non modificabili o dalle decisioni dei miei genitori. Ora toccava a me, con qualche dose di temerarietà e incoscienza, con qualche paura nell’incertezza del mio futuro e con tante idee, che in parte ho avuto la fortuna di realizzare ed in parte si sono perse nella storia personale che poi si è tracciata.
Non so se voi provate le stesse sensazioni. I vostri insegnanti hanno cercato di fornirvi di punti di riferimento e strumenti di lettura del complesso mondo di oggi: spero che ognuno di voi abbia saputo valorizzare, seppure in modi diversi e non sempre uniformi, quanto vi è stato offerto o sappia, domani, recuperarlo alla propria coscienza e consapevolezza. La scuola, la spesso vituperata e dileggiata scuola, rappresenta l’ambiente più aperto al futuro che tutti hanno la possibilità di sperimentare.
Nei giorni scorsi, in occasione della sua laurea presso la prestigiosa università di Harvard, uno studente afroamericano Donovan Livingston ha svolto un entusiasmante intervento. Al posto del tradizionale discorso, ha declamato una sua poesia («La mia voce più autentica», ha dichiarato), dal titolo «Lift Off», «Prendiamo il volo».
Nella poesia si parla delle disuguaglianze razziali nel sistema educativo e di cosa significhi essere studente di colore ad Harvard. Donovan invita la «classe» del 2016 a utilizzare il proprio ruolo di educatori per aiutare gli altri a realizzare il loro pieno potenziale. «Sono stato un buco nero in classe per troppo tempo, assorbendo ogni cosa, senza irradiare la mia luce… Ma quei giorni sono passati. Io appartengo alle stelle». Insegnare vuol dire essere «in grado di ispirare galassie di grandezza per le generazioni future». «Il cielo non è il limite. È solo l’inizio …. Nessuno di noi è stato pensato per essere comune, siamo nati per essere comete, per sfrecciare attraverso lo spazio e il tempo. Per lasciare il segno in ogni impresa in cui ci tuffiamo…Svegliate ogni bambino affinché conosca il suo potenziale celeste»
Con questo spirito, vi invito a prendere il volo e a realizzare le vostre speranze, unendo perseveranza e valorizzazione dei vostri talenti, fatica e fantasia, intelligenza e passione per la vita.
Salutandovi, vi faccio i miei auguri per il vostro domani, a partire dagli esami. Un caro saluto
Il Dirigente Scolastico
Claudio Cancelli
Alzano Lombardo, 06/06/2016